In teoria si può fare qualsiasi cosa, ma in pratica non la vedo una buona soluzione.
La difficoltà nell’usare un tampone a mano libera non sta tanto nel premere il tampone sull’oggetto su cui si stampa: al massimo la pressione della mano non sarà costante e si produrrà un buon numero di scarti.
La vera difficoltà sta nell’inchiostrare il cliché in fotopolimero, inciso con il marchio da stampare, su cui il tampone va a prelevare il colore.
Nelle macchine tampografiche l’inchiostrazione del cliché è dovuta alla tazza/calamaio a tenuta stagna, , che striscia sul cliché in sincronia con i movimenti del tampone, e lascia nelle incavità del clichè, corrispondenti al disegno, una giusta quantità di inchiostro, tenendo al tempo stesso pulita l’area del cliché che non corrisponde al disegno.
Come si fa a riprodurre questa perfetta inchiostrazione a mano libera? Con quali strumenti? Francamente non lo so, bisognerebbe reinventare una tazza /calamaio e alla fine una macchina tampografica!