Lucido per politene, polipropilene, polionda di tensione superficiale maggiore di 37 DIN, ampio range di aderenza su supporti difficili.
Aderisce a molti supporti di origine cellulosica: acetato di cellulosa in foglio, cartoncino, polistirolo (polistirene) con attenzione alla scelta dei diluenti, petg, metacrilato, compact disk, preverniciati d’alluminio ecc.
Soprattutto Seripop è stato formulato per aderire su poliolefine: politene e polipropilene, polionda, priplack, verniciatura U.V., con tensione superficiale minima di 37 DIN.
L’aggiunta del Primer per polipropilene spray 400 ml e del Promotore di adesione aumenta la tenuta sui supporti difficili e sui nylon siliconati.
UTILIZZO DEGLI INCHIOSTRI A SOLVENTE QUASAR IN TAMPOGRAFIA
Tutti gli inchiostri serigrafici Quasar a base solvente possono essere utilizzati anche in tampografia, basta adottare qualche opportuno accorgimento.
Questa soluzione è particolarmente comoda per i serigrafi che stampano in tampografia in modo occasionale: in questo modo non saranno costretti a conservare in magazzino gamme di inchiostri differenziate, una per ogni tecnica di stampa.
Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che esiste una vasta gamma di inchiostri serigrafici, quasi uno per ogni tipo di materiale.
Potremo così utilizzare anche in tampografia ogni volta l’inchiostro in grado di dare il miglior risultato su quel particolare materiale di stampa.
COME FARE
L’inchiostro tampografico adatto alla stampa deve essere più fluido rispetto a quello per serigrafia, che normalmente mettiamo sul telaio.
Perciò la prima mossa da fare è rendere più fluido l’inchiostro aggiungendo il medesimo diluente che useremmo in serigrafia per quell’inchiostro.
A titolo di esempio:
con l’inchiostro vinilico Serimat si aggiunge il Diluente Normale 15
con l’inchiostro per poliestere Nyloflex si aggiunge il Diluente Lento 23
Aggiungiamo poco a poco il diluente e mescoliamo bene, fino a che la miscela sarà “quasi” al punto giusto.
È il momento di convertire l’inchiostro alla tampografia:
prendiamo il Diluente Tampografico 18 e aggiungiamone non più del 10%, mescolando.
L’inchiostro tampografico è pronto: possiamo metterlo nella tazza e provare a stampare.
Se necessario, per migliorarne la stesa sulla superficie di stampa, aggiungiamo minime quantità di Diluente Rapido 18 attraverso il foro di ispezione della tazza, usando una siringa.
CHE COSA È SUCCESSO
Il Diluente Rapido 18 evapora e asciuga molto in fretta.
Per questo motivo sull’inchiostro catturato dal tampone, durante il breve percorso dal cliché al pezzo da stampare, avviene che la superficie dell’inchiostro esposta all’aria diventa appiccicosa.
E così l’inchiostro, appena è a contatto con il pezzo, aderisce a questo e forma l’immagine.
E’ evidente che, se non fosse appiccicoso, rimarrebbe attaccato al tampone e la stampa non sarebbe possibile.
UN’UNICA PRECAUZIONE
L’inchiostro bicomponente Epoxery è usato frequentemente in tampografia, perché adatto ai metalli non verniciati, alla ceramica, al vetro, alle verniciature epossidiche.
Quando usiamo Epoxery in tampografia, dovremo aggiungere lo specifico CATALYST TAMPOGRAFICO, invece del normale Catalyst per serigrafia.
Tutto il resto rimane invariato.